Il benessere cardiovascolare ha un forte impatto sul nostro organismo. Se è superfluo sottolineare l’importanza del cuore e di una corretta circolazione sanguigna per la salute umana, non lo è invece evidenziare come tutto questo vada ad incidere anche sulla capacità uditiva.
Abbiamo già parlato su questo blog di come una malattia cardiovascolare come il diabete possa rappresentare un fattore di rischio anche per l’udito. Oggi, invece, riportiamo gli esiti di una ricerca più ampia, pubblicata sull’International Journal of Audiology, che aveva l’obiettivo di studiare l’impatto delle malattie cardiovascolari sul deterioramento dell’udito tra gli anziani.
Lo studio
Un team di ricercatori finlandesi e svedesi ha raccolto i dati di un campione casuale di 850 adulti, di cui 559 partecipanti allo studio di follow-up, che presentavano almeno una condizione cardiovascolare (colesterolo alto, diabete, ipertensione, ecc.).
Gli autori hanno sottoposto i volontari ad otoscopia, audiometria tonale e intervista strutturata. Per calcolare l’incidenza del disturbo cardiovascolare sul deterioramento dell’udito riscontrato nel miglior orecchio, gli studiosi hanno utilizzato modelli di regressione multivariata: ovvero modelli statistici che consentono di calcolare l’incidenza di una variabile indipendente su più variabili dipendenti.
I risultati hanno suggerito che le persone alle prese con un disturbo cardiovascolare hanno fatto registrare, in media, una perdita uditiva di 0,7 dB superiore rispetto agli altri partecipanti. In linea generale, nell’arco di 13 anni di follow-up, la variazione media del miglior livello di udito raggiungibile dall’orecchio migliore è stata di 12 decibel tra tutti i partecipanti, indipendentemente dalla presenza di rischio cardiovascolare.
Esiti che sembrano confermare una correlazione tra salute cardiovascolare e perdita di udito. E il motivo, secondo un’opinione accreditata nella comunità scientifica, è riconducibile all’importanza del flusso sanguigno per le nostre capacità d’ascolto.
In poche parole, il sistema uditivo – per funzionare bene – necessita di un buon afflusso di sangue in prossimità dell’orecchio interno: sezione fondamentale per garantire la corretta trasmissione ed interpretazione del suono dall’esterno.
Minor afflusso sanguigno significa anche minor apporto di ossigeno alla coclea, la parte dell’orecchio incaricata di tradurre il suono in impulsi nervosi, così da renderli interpretabili da parte del cervello.
Al netto delle attuali evidenze scientifiche tra salute cardiovascolare e udito, si raccomanda una maggiore attenzione alla prevenzione uditiva per le persone con colesterolo alto, diabete e altri fattori di rischio.